Milano, Unione Europea.
La letteratura, come tutta l'arte, è la confessione che la vita
non basta. (Fernando Pessoa)
MODERNA ROSA - leggi una pagina
Preghiera a Morfeo. Il linguaggio onirico e il sogno rivelatore

Tutte le notti, quando Febo già riposa dopo aver spruzzato sulla terra l’ultimo sprizzo di luce, Ipno e sua moglie Notte arrivano puntuali. Li accompagna, reggendo un fascio di papaveri, il loro figlio Morfeo. Io lo vedo arrivare: le ali scure ben aperte, il passo morbido, lento e sicuro, il volto appena appena visibile; e allora gli rivolgo questa preghiera: "Nell’amorosa quiete delle tue braccia fammi stanza trovare e dolce sogno sognare. Svelami nel sogno il mistero che custodisce la nascita di noi rose...". Morfeo aspetta con pazienza che Abeille si rifugi tra i miei petali per sottrarsi al freddo della notte e che Dioica mi avvolga tra le sue fronde per tenermi calda.

A cerimoniale finito, Morfeo il sognifero, il portatore di sogni, si avvicina e sparge su noi tre i suoi soporosi papaveri. Dolcemente e per gradi, il sonno abbraccia noi piccole creature: Moderna, Abeille, Dioica. Abbiamo solo il tempo di augurarci la buonanotte e di prometterci che al risveglio racconteremo uno alla volta i nostri sogni.

Ecco cosa ho visto sognando, ecco il mio sogno.
"Dal leggero fruscio delle ali degli angeli, durante la creazione, si è formata una polvere sottile sottile che per un po’ di tempo ha fluttuato nell’universo. Poi, lievemente, ha avvolto il pianeta destinato a far nascere la vita. Da quella polvere angelica è nata una via bianca come il latte, una galassia, la via Lattea e noi rose l’abbiamo percorsa per scendere dall’Eden fino alla terra ancor prima della comparsa dell’uomo".
Questo mi è stato rivelato in sogno da una Rosa Canina, la progenitrice di tutte noi rose.